Ultimi giri letali in quel di Silverstone per la Ferrari, che ad un certo punto sembrava poter limitare i danni. Due forature complicano la corsa ai titoli. Addio al mondiale costruttori?
Se la fortuna è cieca, la sfortuna ci vede benissimo. A Silverstone, in Inghilterra, domina Lewis Hamilton, vero e proprio padrone di casa, che festeggia nel migliore dei modi la cinquantottesima vittoria della carriera, la quinta nel Regno Unito, davanti al fido compagno di squadra Valtteri Bottas che scattava addirittura dalla nona casella. A podio anche Kimi Raikkonen (Ferrari), autore di un’ottima gara, rovinata tuttavia da una foratura all’anteriore sinistra negli ultimi giri, che gli costa la seconda posizione a discapito del connazionale della Mercedes. Quarto posto per Max Verstappen, quinto per Daniel Ricciardo, con quest’ultimo autore di una pregevole rimonta dall’ultimo posto fatta di sorpassi come al solito meravigliosi.
Dietro i due piloti di casa Red Bull la Renault di Nico Hulkenberg (buonissima prova quella del tedesco) e l’altra Ferrari, quella di Sebastian Vettel, che a due giri dalla fine, grazie alle sfortune del compagno di scuderia, aveva potuto assaporare il podio e i quindici punti che ne sarebbero derivati, vera e propria linfa in una gara in cui la Mercedes dell’acerrimo “nemico” (sportivamente parlando) non ha davvero avuto rivali. Eppure, quel podio, come direbbe Alessandro Manzoni, “non s’aveva da fare”. Foratura anche per il quattro volte campione del mondo (anche lui all’anteriore sinistra), che deve alla fine accontentarsi della settima posizione, che gli consente di restare leader della classifica piloti per un solo punto. Lewis Hamilton è ormai prossimo al sorpasso? Lo scopriremo in Ungheria, giro di boa di un mondiale piloti che resta comunque apertissimo. Diverso il discorso per i costruttori: i punti che distanziano Mercedes e Ferrari sono ora cinquantacinque. La Ferrari potrà colmare questo distacco, che pare ora abissale? Difficile, viste le prestazioni delle due frecce d’argento, che hanno dimostrato di essere di gran lunga superiori alle rosse di Maranello sotto ogni punto di vista. Serve una scossa, immediata.