Per molti, la Mitsubishi Lancer Evo ha un solo un parco giochi: il rally. È vero, questa vettura è stata sviluppata con questo scopo. Ma può anche essere convertita ad arma” per il Time Attack…
Chi ha poca dimestichezza con il mondo delle preparazioni automobilistiche probabilmente avranno accennato un sorriso dopo aver letto questa introduzione. “Solo 550 CV? Conosco molte vetture da cui di CV se ne spremono di più”. Questo è il problema. In molti parlano senza sapere che non è importante solo la potenza assoluta, ma anche come questa viene erogata. Se infatti nell’arco della curva di erogazione ci sono dei grandi vuoti il divertimento potrebbe non essere così elevato. Importante quindi cercare un motore “corposo”.
E questo è esattamente ciò che è stato fatto qui. E per chiudere il cerchio in una preparazione come questa Arnaud, il proprietario, ha dovuto investire ben 200.000 €. La storia iniziò nel 2003, quando Arnaud scoprì la EVO VII. Fu amore a prima vista. La vettura guadagnò subito una nuova mappatura, passando da 280 a 350 CV. Rimase così per 5 anni. Poi Arnaud scoprirì il Time Attack inglese. Nonostante il motore di piccola cubatura, le gesta compiute da Norris Designs&co hanno fatto sognare. E così venne l’idea di trasformare la Lancer Evo in una vera e propria regina del cronometro. Per fortuna, il fratello del proprietario è uno dei più grandi specialisti nell’ambito delle preparazione non convenzionali. Ma Arnaud non si buttò a capofitto nel progetto. Comprò poco a poco tutti i pezzi necessari da diversi distributori europei, mettendo così tutto da parte per poi realizzare la preparazione in un unico passaggio. Una prima versione del 4 cilindri 4G63 si ottenne dopo un anno di lavoro e dopo vari lavori di affinamento si arrivò ai fatidici 550 CV di potenza.
CON I SUOI 550 CV DI POTENZA E SOLO 1.250 KG DI PESO QUESTA EVO NON HA PAURA DEI CORDOLI
Ma poi accade un imprevisto. Un’uscita di pista causò la rottura del motore, che però non scoraggiò la squadra. In due settimane il propulsore venne riparato. Ma la sorte fu nuovamente avversa al nostro eroe due anni dopo: a Le Castellet una nuova rottura portò la squadra a riprogettare tutto il propulsore a fine 2014. Arnaud decise quindi di acquistare quanto a lui necessario direttamente da Momentum Motorsport Ireland. “In loro ho davvero trovato degli interlocutori di primo livello. Gli altri di solito promettevano performance con troppo ottimismo. Andrew Mercer mi ha consigliato su tutto. Ho chiamato la sera, nei fine settimana, è stato contattato per tutto il tempo. Mi ha consegnato un 4G63 completamente nuovo e ben preparato”. E rispetto all’originale, la differenza fu sensibile. La vettura ha ricevuto tutto il necessario: pistoni JE, albero motore 4G64, bulloni ARP, bielle e cuscinetti ACL, pompa olio ad alta velocità, distribuzione Piper, testa del cilindro Buschur Racing Stage 3, sigillo guarnizione testa Cometic rinforzato, valvole Inconel, alberi a camme JUN 272°, pulegge GReddy, cuscinetti turbo Garrett GT3076r (kit AMS), iniettori da 1.000 cc e bobine Okada. Dopo tutti questi interventi il motore è arrivato a sviluppare 552,4 CV di potenza a 7.594 giri/min e 645,4 Nm di coppia a 5.148 giri/min. Non male per un’unità alimentata ad etanolo. Tali valori vengono trasmessi alle ruote motrici da un cambio sequenziale Momentum Motorsport a 5 rapporti, mentre l’albero è in fibra di carbonio.
Lo scarico è firmato HKS; radiatore e pompa elettrica sono rispettivamente di derivazione Mishimoto e Oreca. Le sospensioni sono state sviluppate da Moton, i freni sono invece della Alcon. Il paraurti anteriore è firmato Voltex ed è stato costruito, come i profili alari AV/AR, in fibra di carbonio. Nel caso delle superfici trasparenti il vetro ha lasciato posto al policarbonato, mentre portiere e bagagliaio sono a loro volta stati realizzati in CFRP: il risultato è una vettura più leggera di 225 kg; un traguardo questo permesso anche dall’eliminazione di tutto ciò che di superfluo vi era all’interno dell’abitacolo, come tappezzerie ed impianto di condizionamento. Al posto di questi troviamo un roll-cage della Wiechers, i sedili della Corbeau e le cinture della Sparco, oltre a numerosi altri particolari. Così equipaggiata la Lancer Evo è particolarmente efficace a Le Castellet, a Magny-Cours e Ledenon, ma Arnaud ha in programma di effettuare dei test anche a Barcellona, Spa e Le Mans.
SCHEDA TECNICA
Design
Body kit Voltex, porte in fibra di carbonio e superfici trasparenti in policarbonato
Motore e trasmissione:
Motore 4G63 turbo da 2.3 litri capace di 552.4 CV e 645.4 Nm alimentato a metanolo, cambio sequenziale a cinque marce sviluppato da Momentum Motorsport, scarico HKS, bulloni ARP, cuscinetti ACL, nuova pompa dell’acqua, pompa dell’olio ad alta portata, iniettori da 1.000 cc, nuova cinghia di distribuzione Piper, guarnizione testa Cometic
Telaio, sospensioni e freni:
Cerchi Enkei da 18” con pneumatici Michelin slick 250/64, Telaio tubolare realizzato da Momentum Motorsport, sospensioni Moton, freni Alcon da 360 mm ant. e 340 mm post.
IL PREPARATORE
Momentum Motorsport Unit 6, Lissue Walk, Lissue Industrial Estate East, Lisburn, N.Ireland, BT28 2LU
www.momentummotorsport.co.uk